Arrivando da Piombino a Rio Marina via mare si capisce subito che l’Elba è un gioiello del mediterraneo.
Le piccole case colorate di ferro, accatastate l’una sull’altra sopra il porto.
Il porto, le mura antiche che lo circondano, due frangiflutti e quattro pontili.
Porto antico, come tutti quelli dell’isola, spaziosi e aperti, anime vive e vibranti del luogo
e non cumulo di pontili a mo` di parcheggio cui sfortunatamente, a volte, ci si abitua navigando nel mediterraneo occidentale.
Da rio marina, verso sud, passando per il grande e profondo golfo di Porto Azzurro si capisce l’amore degli isolani per il loro mare e per la vela.
Si raggiunge quindi l’arroccato paesino medievale di Capoliveri, porta d’ingesso alla punta selvaggia formata dalle pendici del monte calamita, ove si nascondono numerosi anfratti di paradiso.
Spiaggie di ciottoli bianche e grigie e acquee turchesi nascoste nel verde delle pinete e della macchia scoscesa,
dal remaiolo a punta bianca passando per punta galera e la costa dei gabbiani.
Non c’è tempo per arrampicare qui, la lunga spiaggia di sabbia fine del golfo di Lacona ci aspetta,
con un po di fortuna la falesia del ginepro non si sposterà.
Qualche chilometro più in là il granito rosa sul mare di Fetovaia ci attira, il calore della falesia assolata lo spegniamo con l’acqua fresca e salata del mediterraneo d’ottobre.
Circumnavigare il Monte Capanne sulla strada costiera è uno spettacolo mozzafiato ad ogni curva.
Pomonte, Chiessi, punta nera, Patresi, Sant’andrea e su fino all’antica cittadina medievale di Marciana.
Un rapido saluto passando per “elba arte naturale” dove Agnese, incontrata sulle falesie di Fetovaia, ci spiega come evitare di salire per i piloni della funicolare sia, in effetti, la scelta migliore per arrivare in vetta al Capanne.
La nebbia mattutina ci scoraggia salendo, ma, arrivati in vetta, una provvidenziale schiarita ci regala una vista splendida di questa gemma del Mediterraneo.
L’indomani, dopo aver parlato con Renato delle falesie che con passione ha chiodato sull’isola, lasciamo l’Elba da Portoferraio con gli occhi pieni e un pezzetto di cuore in meno.
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